In kayak non c’è un percorso segnato.
Non ci sono cartelli, semafori, strade dritte. Solo acqua, possibilità, scelte da fare.
E a volte, la parte più bella dell’escursione è proprio quando… sbagli.
Quando invece di puntare dritto, segui una curva della costa.
Quando ti infili in una baia che non conoscevi.
Quando scopri una spiaggetta senza nome, solo perché volevi vedere cosa c’era “dietro quella roccia”.
Chi va in kayak lo sa: perdersi non fa paura.
Anzi, è il modo più autentico per sentirsi liberi.
Perché non c’è fretta.
Non c’è traffico.
Non c’è il bisogno di arrivare per forza “da qualche parte”.
C’è solo il presente, il silenzio, il tuo respiro, il suono dell’acqua contro lo scafo.
E a fine giornata, ti accorgi che le cose migliori non erano nella mappa.
Erano lì, dove non stavi cercando.